Chi siamo

 

Il "Comitato per la modifica della L. R. 11/2003 in materia di bonifica" è stato costituito il 18 luglio 2012, a seguito delle proteste contro gli "ingiusti" contributi di bonifica sorte sul territorio calabrese, in particolare nella provincia di Cosenza.
Il COMITATO non ha fini di lucro, è libero e spontaneo, apartitico, aconfessionale e aperto  a tutti i soggetti (cittadini, amministratori, associazioni ecc.) che hanno l'obiettivo di correggere i criteri dell'imposizione dei contributi dei Consorzi di Bonifica calabresi .  
Finalità:
Il COMITATO si propone di
- realizzare un coordinamento tra tutti i soggetti interessati a trovare una soluzione al problema degli “ingiusti” contributi di bonifica;
- organizzare idonee iniziative dirette ad ottenere una corretta e giusta imposizione dei contributi consortili.
In particolare il COMITATO si adopererà per la raccolta delle firme finalizzata alla proposta di una legge regionale di iniziativa popolare (Art. 63 del Regolamento Interno del Consiglio Regionale ed art. 39 dello Statuto della Regione Calabria) avente ad oggetto: “Modifica comma 1 dell'art. 23 Legge Regionale 11/2003. Disposizioni per la bonifica e la tutela del territorio rurale. Ordinamento dei Consorzi di Bonifica”
 
L'art. 23, lett. a) L.R. 11/2003, in materia di bonifica, prevede l'imposizione di quote di contributi anche in assenza di beneficio derivante da opere ed attività di bonifica. Riteniamo tale criterio ingiusto e vogliamo che tutti i contributi consortili siano imposti  quando c'è un beneficio diretto e specifico, così come avviene nelle altre Regioni italiane.
 
 

 
Tutti coloro che sono interessati ad ottenere una più giusta imposizione dei contributi da parte dei Consorzi di Bonifica calabresi, informata al principio del beneficio derivante da opere ed attività di bonifica, potranno contattarci per aiutarci a raccogliere le firme che serviranno per presentare al Consiglio Regionale una proposta di modifica della L.R. 11/2003.

Storia del Comitato

 

Nel 2011, nel Comune di Bisignano (CS), sorsero spontaneamente dei comitati cittadini che si unirono per protestare contro l’ingiusta imposizione dei contributi dei Consorzi di Bonifica prevista dalla legislazione regionale in vigore. I cittadini ritenevano che l’imposizione dei tributi consortili disciplinata dall’art. 23 della L.R. 11/2003 avesse bisogno di correttivi  perché in tutto il territorio regionale migliaia di cittadini calabresi, i cui terreni erano stati ricompresi nei comprensori consortili, spesso a loro insaputa, erano costretti a pagare senza mai aver ricevuto benefici da opere ed attività di bonifica. 
L' obiettivo era quello di modificare quella che si riteneva e si ritiene essere un’ingiusta imposizione, il cui unico risultato sembra essere quello di mantenere in vita enti (rectius, Consorzi di Bonifica) che non arrecano vantaggio a tutte le proprietà consorziate che vengono gravate da tali contributi.
L' Unione dei Comitati bisignanese  si fece promotore di una petizione  sottoscritta in pochi giorni da 920 cittadini, in cui si avanzavano delle proposte per ovviare alla problematica dei contributi consortili, tra cui la sospensione degli avvisi di pagamento e la modifica della suddetta Legge Regionale. 
Ci fu un incontro tra cittadini e l’Assessore regionale all’Agricoltura Trematerra il quale chiese di inviare la petizione al suo Dipartimento con la promessa di un impegno ad occuparsi della questione.
Il  Sindaco di Bisignano istituì una Commissione comunale ad hoc, composta da consiglieri comunali e da cittadini a cui parteciparono membri di questa Unione di Comitati. 
La petizione fu discussa in Consiglio comunale e ne furono approvati i principali punti. La deliberazione del Consiglio Comunale fu inviata anch’essa all’Assessorato all’agricoltura della Regione Calabria.
Dopo diversi mesi di attesa, con incontri istituzionali anche con l’ente Provincia  e con i vertici del Consorzio di Bonifica dei Bacini Meridionali del Cosentino ( sorto, come quello dello Jonio Cosentino e dei Bacini settentrionali del cosentino, dalle ceneri del Sibari-Crati, posto in liquidazione con 36 milioni di euro di debito, una parte del quale ricade attualmente sui nuovi Consorzi. Si è scoperto successivamente che i debiti del vecchio Consorzio Sibari-Crati, come risulta dall’ultima relazione presentata dal suo commissario liquidatore, Bilotta, ammontano a circa 150 milioni di euro e non a 36) nella speranza di avere una risposta, furono inviate diverse e-mail a tutti i Consiglieri regionali, chiedendo loro di occuparsi della questione. Il Consigliere Mimmo Talarico oltre ad un’interrogazione all’Assessore Trematerra sulla vicenda dei contributi consortili e della petizione, presentò in Consiglio Regionale, insieme ad altri membri del suo partito, una proposta di modifica della L.R. 11/2003. Anche i consiglieri Franchino e Guccione presentarono interrogazioni in merito al problema dei Consorzi di Bonifica.
L’Assessore Regionale all'Agricoltura riferì che la Legge Regionale 11/2003, art.23 comma 1, lett. a) impone il pagamento di contributi anche quando non ci sono benefici da opere di bonifica per permettere ai Consorzi il conseguimento dei fini istituzionali, cioè, in pratica per funzionare, per rimanere aperti. 
Abbiamo ritenuto tale risposta insoddisfacente, e nel frattempo sono arrivate le cartelle di pagamento dell’Equitalia a quanti si erano rifiutati di pagare gli avvisi di pagamento. Diversi avvocati si sono adoperati nel presentare ricorsi davanti alla Commissione Tributaria Provinciale.
Attualmente vogliamo proseguire la battaglia e ci accingiamo ad intraprendere altre iniziative. Vorremmo infatti proporre la modifica dell’art. 23, Legge Regionale 11/2003, supportata da almeno cinquemila firme di cittadini, seguendo quanto dispone  l’art. 39 dello statuto della Regione Calabria, il quale stabilisce che possono proporre modifiche di legge: la Giunta regionale, ciascun Consigliere regionale, ciascun Consiglio provinciale, ciascun Consiglio comunale dei capoluoghi di Provincia,  non meno di tre Consigli comunali la cui popolazione sia complessivamente superiore ai diecimila abitanti, gli elettori della Regione in numero non inferiore a cinquemila. 
A tal proposito si è già provveduto ad abbozzare un nuovo articolo 23, L.R. 11/2003, che dovrebbe modificare quello attualmente in vigore. Un’altra strada più semplice per raggiungere più velocemente l’obiettivo che ci siamo prefissi sarebbe quello di modificare l’art. 3, comma 2,  DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 27 del 12.02.2007, laddove dice che: “Il perimetro di contribuzione per la riscossione dei ruoli relativi al nuovo Consorzio ed emessi ai sensi dell'art. 23 lettera a) della Legge regionale n. 11/03 per i soli fini istituzionali, coincide con il perimetro del neo costituito Consorzio.”. Come accade nelle altre Regioni italiane, il perimetro di contribuenza  non dovrebbe coincidere con l’intero comprensorio dei Consorzi, ma dovrebbe riguardare solo quella parte del comprensorio consortile che riceve benefici da opere di bonifica e che è tenuto pertanto a pagare i contributi. 
Solo un’azione incisiva che non lasci isolate e prive di un minimo coordinamento le tante proteste sorte sul territorio regionale potrà condurre ad un risultato concreto. Di recente anche i Comuni dell’Alto Ionio hanno intrapreso, con a capo i Sindaci, la battaglia contro questa ingiusta imposizione. Una nostra delegazione ha incontrato alcuni Sindaci di quella zona e abbiamo deciso di intraprendere delle iniziative in comune . E’ nostra intenzione coinvolgere tutti i Comuni della provincia e della Regione alle prese con lo stesso problema e fare pressione sul Consiglio Regionale per modificare la legge regionale. Tutti sono chiamati a dare il proprio contributo, dai comitati dei cittadini alle Istituzioni, dai Sindaci alle associazioni di categoria agricole.
 
 

Contatti

Comitato per la modifica della L. R. 11/2003 in materia di bonifica